22 marzo 2008
Il pastore
Radi alberi dai minuscoli fiori rosati
I mandorli profumano
Le pietre ai muriccioli
Non polverosi
E’ marzo forse aprile
Sta accosciato
Le spalle robuste al tronco
Del grande pistacchio
Il pastore
Il cane bianco allato
A guardia delle pecore
A contare i nati
Della notte
Un filo d’erba tra i pollici
Sibila una musica
Col vento leggero
Il cane bianco
Insegue la smarrita
Ora spaventata
L’ammucchia
Il pastore sceglie
Il piccolo più bello
L’abbraccia
L’accarezza
Odora di latte
Appena succhiato
Il muso rotondo
Domani
Il collo
Sarà reciso
Legate le zampe di dietro
Al ramo basso di un carrubo
Colerà lento il sangue
A nutrire vespe
e nere formiche
A rifare vita
Giuseppe Davì
Etichette: poesie
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